Cos’è un tendine
Con il vocabolo tendine si intendono tutti quegli insiemi di fibre che permettono ai muscoli di fissare le proprie estremità ad un osso o alla pelle consentendo all’apparato contrattile di svolgere le sue funzioni. (Fonte: wikipedia.org)
Da qui viene evidenziata la sua cruciale importanza nella biomeccanica dei movimenti, di cui ampliamente parleremo in futuro.
Cause della tendinite
Uno dei più frequenti problemi dei tessuti molli dei cavalli sportivi è rappresentato dalle tendiniti, in particolar modo a carico del tendine del flessore superficiale delle falangi, rappresentato nella figura. Tale tendine, come si vede dalla figura, si colloca a livello dello stinco del cavallo, dove anatomicamente troviamo il metacarpo/metatarso.
Le lesioni tendinee sono molto difficili da trattare, sia per il tipo di trattamento in sé, sia per i lunghi periodi di tempo che i processi di guarigione richiedono, sia per le basse percentuali di soggetti trattati che sono in grado di ritornare all’attività sportiva.
Quando un tessuto, anche non tendineo, si lesiona in maniera importante, viene sostituito con tessuto di cicatrizzazione che non ha le stesse caratteristiche del tessuto originale dell’organo: nel caso del tendine, non è elastico né ha la stessa resistenza e questo predispone l’animale a recidive.
L’eziopatogenesi delle tendiniti non è ancora chiara: sembra essere dovuta a cambiamenti nell’anatomia microscopica delle fibre tendinee che, sommati allo sforzo a volte eccessivo che si provoca su queste strutture, si estrinsecano in un danno macroscopico e ben evidenziabile clinicamente con i caratteristici segni di un’infiammazione (calore, dolore, gonfiore), oltre a una manifesta zoppia.
In uno studio del 2005 (valutazione statistica ed ecografica delle lesioni a carico del tendine flessore superficiale delle falangi in 190 cavalli da corsa, Vigliani A. et al.) viene messo in evidenza come il settore tendineo dove è stato riscontrato il maggior numero di lesioni è quello medio-distale per due motivi:
- Manca il rivestimento della guaina sinoviale
- La sezione del tendine è più ridotta
Tale porzione è anche denominata “area fredda” poiché la vascolarizzazione è piuttosto scarsa rispetto alle altre porzioni e lo stress meccanico è più marcato.
Possibili trattamenti
Di recente ho avuto modo di leggere tre studi molto interessanti per il trattamento delle lesioni tendinee che ora vi illustrerò brevemente; nella bibliografia troverete le informazioni sui dati della ricerca e sugli autori.
Trapianto autologo di cellule mononucleate di midollo osseo (BMMNCs)
Lo studio di Lacitignola et al. prevede un’anestesia locale a livello di tuberosità del coxale con lidocaina al 2%. Quindi il prelievo viene sottoposto a centrifuga, in modo da separare globuli rossi, piastrine e altri componenti cellulare. Per via ecoguidata, le BMMNCs e la fibrina, successivamente aggiunta, sono state iniettate nella porzione del tendine leso. Quindi i cavalli sottoposti a trattamento sono stati assoggettati a un programma di allenamento, con controlli periodici tramite ecografia.
I risultati sono stati ottimali, 10 cavalli su 19 hanno ripreso totalmente l’attività agonistica e il tasso di recidive, 38%, è stato riscontrato in cavalli che avevano ricevuto una concentrazione più bassa di BMMNCs. Lo studio ha quindi permesso di verificare l’efficacia del trattamento, già sfruttato per altre tipologie di lesioni.
Trattamento con proglyme™ delle lesioni del tendine flessore superficiale delle falangi: tolleranza e risultati della valutazione ecografica a 15 giorni dal trattamento
Il prodotto utilizzato per questo studio è una miscela di amminoacidi presenti nello stesso rapporto brevettato per la prevenzione e il trattamento della carenza di precursori per la sintesi del collagene (Vigliani et al.). Viene ipotizzato che il Proglyme™ fornisca il substrato necessario per la sintesi delle nuove fibre tendinee da parte dei fibroblasti. L’iniezione del prodotto viene effettuata partendo dal punto più prossimale e seguendo tutta l’area lesionata.
La ricerca ha coinvolto un campione di 10 cavalli, 5 dei quali trattati con placebo per il controllo. È stato verificato un miglioramento per i cavalli trattati con Proglyme™ dopo 15 giorni.
Gli autori sottolineano che è stato il primo studio fatto con questo tipo di trattamento e che ulteriori analisi sono necessarie per considerare, in periodi di tempo più lunghi, l’evoluzione della lesione.
Cellule mesenchimali dell’amnios equino per il trattamento delle tendinopatie del cavallo sportivo: prima segnalazione
Gli autori dello studio hanno utilizzato cellule staminali mesenchimali per favorire la rigenerazione del tessuto tendineo; a differenza del primo studio, il prelievo non è stato fatto dal MO ma dall’amnios.
L’amnios è un annesso fetale che viene eliminato alla nascita (non sussistono quindi problemi etici), permette un recupero efficiente e facile di cellule (rispetto ai prelievi dal MO), infatti non è invasivo. Inoltre, il fatto che la placenta sia fondamentale per il mantenimento della tolleranza madre-feto (ovvero impedisce alla madre di vedere il feto come un corpo estraneo e quindi avere una risposta immunitaria contro questo) riduce i rischi del rigetto da parte del paziente ricevente.
Lo scopo dello studio è quindi di mettere a punto un protocollo per l’isolamento delle MSCs (cellule staminali mesenchimali) dall’amnios e caratterizzarle in base a:
- Capacità proliferativa
- Capacità differenziativa
- Cambiamenti a seguito della crioconservazione
Sono stati trattati 3 cavalli con gravi lesioni tendinee. In tutti e tre i casi la lesione è nettamente migliorata: dopo circa 2 settimane la zoppia era scomparsa, in 60-70 giorni le indagini ecografiche hanno rilevato quasi normali architetture tendinee e i cavalli hanno ripreso l’attività agonistica. A 12 mesi dal trattamento non si sono osservate recidive.
I risultati ottenuti da questo studio sono ottimi e anche la crioconservazione risulta essere efficiente (seppure, come sottolineano gli autori, i protocolli devono essere migliorati in quanto le cellule crioconservate non hanno dimostrato le stesse capacità proliferative delle cellule fresche).
Lo studio rappresenta un importante passo in avanti per la terapia rigenerativa in medicina veterinaria.
Tutti gli studi sono citati in bibliografia e sono reperibili gratuitamente cliccando sui rispettivi link.
Bibliografia
- Anatomy of the horse Budras K., Sack W., Rock S.
- Valutazione statistica ed ecografica delle lesioni a carico del tendine flessore superficiale delle falangi in 190 cavalli da corsa, Vigliani A., Boniperti E., Scuso E., Vairo S.
- Trattamento delle lesioni tendinee e legamentose nel cavallo mediante trapianto autologo di cellule mononucleate del midollo osseo (BMMNCs), Lacitignola L., Francioso E., Crovace A.
- Trattamento con proglyme™ delle lesioni del tendine flessore superficiale delle falangi: tolleranza e risultati della valutazione ecografica a 15 giorni dal trattamento, Vigliani A., Boniperti E., Albertelli S.
- Cellule mesenchimali dell’amnios equino per il trattamento delle tendinopatie del cavallo sportivo: prima segnalazione, Consiglio A., Tassan S., Corradetti B., Bizzarro D., Bignotti A., Cremonesi F.