Cenni di anatomia funzionale
Lo zoccolo è la scatola cornea che ricopre la terza falange, l’osso navicolare e la porzione distale della seconda falange. In figura potete apprezzare meglio questa definizione:
Non è quindi corretto, e ci tengo a sottolinearlo, intendere lo zoccolo come l’ultima falange, ma è l’unghia, molto sviluppata, del cavallo che copre l’ultima falange.
La funzione di questa scatola cornea, ovvero una struttura cutanea, come la pelle, altamente modificata, è di attutire gli impatti meccanici con il contatto al suolo e proteggere le strutture ossee e tendinose delle dita.
Accanto allo zoccolo troviamo un’altra struttura molto importante che è il fettone, il cuscinetto digitale del cavallo. Questa struttura ha la funzione di ammortizzare l’impatto con il suolo e prendere contatto con l’ambiente esterno, ovvero invia degli stimoli alla corteccia cerebrale sulla natura del terreno.
Vi allego due disegni in cui troverete della nomenclatura tecnica per poter parlare dello zoccolo.
Un piccolo cenno all’anatomia microscopica:
Vi è una stretta connessione tra epidermide (l’esterno dello zoccolo, la parte “dura”) e derma (la porzione interna, “molle”) tramite le lamelle cornee che penetrano in profondità agganciando strettamente i due strati di tessuto. Questo garantisce una corretta innervazione e vascolarizzazione dell’epidermide, senza esporre i vasi e i nervi all’ambiente esterno. Macroscopicamente, questa struttura ad aggancio si vede così:
Pulizia e mantenimento dello zoccolo
Arriviamo al fulcro dell’articolo parlando della pulizia: logicamente, è fondamentale la pulizia quotidiana dello zoccolo tramite due semplici strumenti: il nettapiedi e una spazzola per aiutarci a tirare via la polvere.
Mi preme fare una precisazione per quanto riguarda la spazzola da usare: spesso capita di vedere impiegare le classiche spazzole in acciaio che si usano per pulire la griglia. Ecco, la griglia, non lo zoccolo del vostro cavallo!
Preferite spazzole a setole molto dure e corte a quelle in acciaio o simili. L’utilizzo prolungato di queste ultime lede lo strato corneo dello zoccolo, impoverendolo delle cellule che proteggono la porzione “viva” dello zoccolo, ovvero il derma, dove troviamo vasi e terminazioni nervose.
Altra piccola precisazione è sulla pulizia della porzione palmare (il sotto) dello zoccolo: non utilizzate mai direttamente l’acqua: anche in questo caso, l’uso prolungato e quotidiano può far marcire il fettone.
Oltre a questa pulizia di base, si possono utilizzare numerosi prodotti, presenti sul mercato. Andremo a vedere insieme i principali:
- Grasso: protegge lo zoccolo e conserva la muraglia, dona lucidità e protegge dall’umido. È fondamentale applicare il prodotto sullo zoccolo asciutto e si può applicare sia sulla muraglia sia sulla faccia palmare, prestando attenzione a non spalmarlo sul fettone. Generalmente, si consiglia l’applicazione per 2/3 volte alla settimana
- Olio: idrata e nutre gli zoccoli secchi e perciò lo si può usare in estate al posto del grasso. Per l’utilizzo, seguire quello del grasso
- Gel per la forchetta: protegge il fettone e disinfetta le parti che vanno incontro a decomposizione. Fondamentale non applicarlo ogni giorno
- Violetto di genziana: contro i fettoni umidi
- Acqua ossigenata: per disinfettare porzioni in decomposizione
- Creolina: ottima per evitare tarlo
Un problema molto serio: le laminiti
Siamo arrivati alla fine dell’articolo, dove vi voglio dare due pillole sul problema delle laminiti.
La laminite o podoflemmatite è un’infiammazione della lamina sensitiva dello zoccolo che può comportare la rotazione e/o lo sprofondamento della terza falange all’interno della
scatola cornea. Quello che si osserva clinicamente è il distacco dell’epidermide e lo zoccolo affonda per terra.
Dai raggi X, questo è quello che si osserva in corso di una laminite:
Generalmente, la laminite interessa per lo più gli anteriori, ciò non esclude l’instaurarsi dell’infiammazione anche ai posteriori.
Cause
Le cause sono molteplici, quali:
- Somministrazione esagerata di carboidrati non strutturali (ovvero una dieta ricca in cereali e povera in fibre)
- Acqua fredda ingerita troppo velocemente, soprattutto in estate: causa forte stress per i protozoi dell’intestino
- Foraggi verdi lussureggianti, vista l’elevata quantità in zuccheri
- Disordini endocrini
- Disordini metabolici
- Infezioni sistemiche
- Interventi iatrogeni con somministrazione prolungata di corticosteroidi
- Concussioni (per esempio, galoppo su strada)
- Sovraccarico su un arto, per esempio a seguito di frattura del controlaterale
E numerosi sono anche i fattori che predispongono alle laminiti:
- Obesità
- Sindrome metabolica equina
- Sindrome di Cushing
- Interventi iatrogeni
- Zoppie non trattate
Sintomi
I sintomi principali sono:
- Aumento della temperatura dello zoccolo
- Tachicardia
- Aumento della frequenza respiratoria
- Tremore
- Sudorazione
- Narici dilatate
- “Cammina sulle uova” per il forte dolore
- Posizione da cavallo laminitico
Quello che si osserva nel video è che, ovviamente, il cavallo poggia meno peso sugli arti colpiti, scaricandolo sul “tallone zootecnico“.
Il cavallo cammina fuori dagli appiombi, con gli anteriori fuori di sé e i posteriori dentro di sé.
Trattamento
La risoluzione si basa su:
- Eliminazione immediata della presunta causa
- Aumentare la fibra della dieta, riducendo i cereali
- Somministrazione di fans
- Pareggio dello zoccolo
- Docce fredde e impacchi di ghiaccio per ristabilire la microcircolazione (crioterapia)
- Utilizzo dei ferri correttivi
Talvolta può essere necessaria la tenotomia del tendine flessore profondo, ma è l’ultima spiaggia e si opera solo se l’animale non risponde ad altre terapie.
Glossario
Appiombi: direzione che devono avere gli arti in rapporto col suolo siano gli arti stessi considerati nel loro insieme o nelle loro diverse regioni, affinché il corpo venga sostenuto nel modo più solido e più favorevole all’esecuzione dei movimenti.
Derma: strato della cute posto sotto l’epidermide, costituito da tessuto connettivo propriamente detto denso, riccamente vascolarizzato e innervato.
Morbo di Cushing: insieme di segni e sintomi dovuti a un’esposizione prolungata al cortisolo. Questi possono includere l’ipertensione, un’obesità addominale ma braccia e gambe sottili, smagliature rossastre, un viso rosso tondo, una massa grassa tra le spalle (il cosiddetto “gibbo di bufalo”), debolezza muscolare, osteoporosi e pelle fragile che guarisce male. Occasionalmente, si possono riscontrare anche cambiamenti di umore, mal di testa e una sensazione cronica di stanchezza.
Sindrome metabolica equina: patologia legata a fenomeni di insulino-resistenza per cui le lamine ossee non riescono ad utilizzare gli zuccheri per il loro sostentamento, per cui il tessuto va incontro a necrosi.
Ritenzione placentare: la placenta, a seguito del parto, viene trattenuta in utero e non viene espulsa.
Tallone zootecnico: nome per indicare, in zootecnia, l’articolazione metacarpo/metatarso falangea.
Bibliografia
- Understanding equine first aid, Michael A. Ball
- Understanding horse’s feet, John Stewart
- Il manuale del cavallo e cavaliere, Vincenzo De Maria
- Trattato di anatomia comparata dei mammiferi domestici, Robert Barone (immagini)
- Anatomia dei mammiferi domestici, Konig, Liebich (immagini)
- Per le definizioni: Treccani e Wikipedia